Storicamente il servizio di assistenza alla prima infanzia, nasce in Italia alla fine dell'800 per rispondere alle necessità dei genitori di poter lasciare in custodia i propri figli durante le ore di lavoro. I servizi di assistenza erano gestiti da enti privati che privilegiavano gli aspetti di accudimento sanitari dei bambini e delle bambine di cui si occupavano.
La scuola dell'infanzia "Scuola Materna Rossetti Martorelli", viene costituita nell’anno 1903 per volontà delle sorelle Rossetti, Luigia e Adelaide, vedova del Dott. Giuseppe Martorelli, per accogliere i bambini e le bambine di Dairago e provvedere alla loro educazione fisica, morale e intellettuale.
Dal 19 marzo 2002 la Scuola entra a far parte del servizio pubblico nazionale di istruzione grazie al riconoscimento della parità scolastica (art.1 comma 2 della legge 10 marzo 2000 n. 62).
La scuola dell'infanzia "Scuola Materna Rossetti Martorelli" è l'unica istituzione scolastica sul territorio di Dairago che svolge la funzione pubblica educativa per i bambini e bambine di età compresa tra 3-6 anni.
La Scuola aderisce alla FISM (Federazione Italiana Scuole Materne)
Nel corso degli anni la struttura si è adeguata alle esigenze di crescita demografica del territorio; attualmente, a seguito del calo di natalità, sono presenti sei spazi sezione.
Dall’anno scolastico 2019-2020 è operativo anche uno spazio presente al primo piano ristrutturato dell’edificio storico.
A seguito della riforma del Terzo settore (legge delega 106/2016) l’Assemblea dei Soci dell’Ente ha optato per trasformare la Scuola in Impresa Sociale. Dal 1 gennaio 2020 la scuola si chiama ‘Scuola Materna Rossetti Martorelli Impresa Sociale".
Il processo di cambiamento che, nel corso degli anni, ha attraversato tutta la società, ha progressivamente condotto alla visione dell'infanzia come un periodo specifico della vita dell'uomo, dotato di propri aspetti, esigenze, bisogni specifici e caratteristici.
Da una scuola che accudisce e presta assistenza, si è traghettati verso una scuola che educa ed insegna. Passaggio difficile e non del tutto risolto, che implica un cambiamento culturale generale che coinvolge non solo la scuola, ma tutta la società, nel riconoscere i diritti dell'infanzia in quanto tale. Nel riconoscere il bambino nella sua unità e complessità fisica, intellettiva e affettiva impegnato in un processo di crescita e apprendimento in continua interazione con i pari, gli adulti, l'ambiente e la cultura.